Se l’elegante e fine Selene, identificata nella mitologia greca con la luna, nel bene o nel male sa come donarci nel buio delle nostre lunghe notti consigli o ispirazione, riuscendo a cancellare
ogni traccia di razionalità o pudore, ecco che giunge Elio, suo fratello, il quale portando con sé con pacata superbia le prime luci del giorno, senza chiedere il permesso, è pronto a fare tabula
rasa di tutti quei progetti o intenzioni che la notte prima credevamo capaci di rivoluzionare la nostra esistenza.
Dunque, questo è ciò che accade 99 volte su 100, nel corso dei nostri giorni. Fortunatamente però, seppur con qualche difficoltà, continua a sopravvivere quell’unica volta che è davvero in grado
di capovolgere la nostra vita.
Ecco che un giorno ti svegli e, senza sapere come, ti senti non tanto cambiato, ma semplicemente diverso. Per spiegarci meglio: quello allo specchio sei sempre tu e sicuramente tua madre non avrà
avuto problemi a riconoscerti appena sveglio, nonostante le tue condizioni fisiche fossero alquanto discutibili. Ma percepisci te stesso “diverso” rispetto alle mattine precedenti.
Così ti prepari per renderti un po’ più presentabile agli occhi altrui, o almeno per sentirti psicologicamente pronto a un’altra giornata scolastica. Tuttavia, ancor prima di mettere piede
nell’aula, guardandoti intorno, ti sembra di non riconoscere più nulla.
I tuoi amati compagni di classe assumono ai tuoi occhi sembianze aliene, e per di più sembrano parlare una lingua diversa dalla tua. Dopo un po’ realizzi che forse è il contrario, forse in
quell’aula l’alieno sei proprio tu.
La domanda sorge spontanea: “Perché all’improvviso nessuno sembra capirmi?”
A chiunque sia riuscito ad identificarsi in questo strano accaduto, sono felice di annunciare una buona notizia (o cattiva, dipende da voi): ci passano, e ci sono passati, assolutamente
tutti.
Magari in questo momento è proprio il vostro vicino di banco a percorrere questa fase, per cui non meravigliatevi se continua a guardarvi in cagnesco o a dire cose, a detta vostra, insensate. Se
non riuscite a capirlo, offritegli la vostra vicinanza.
Al di là della mitologia, o delle metamorfosi aliene, il punto è che il momento della crescita arriva per tutti prima o poi, e spesso siamo travolti da periodi in cui tutte le cose che reputavamo
certezze crollano all’improvviso su sé stesse.
La soluzione a questi momenti di debolezza non si può consigliare o tantomeno suggerire. Cresci quando impari a trovare da solo la cura, quando per la prima volta riesci a metterti in piedi
unicamente con le tue forze, perché stai imparando a conoscerti. È per questo motivo che cercare di sminuire un momento così cruciale della nostra vita non è solo la scelta più inutile, ma anche
la più sgraziata. Privarsi totalmente di poter soffrire equivale al privarsi della crescita, e soprattutto privarsi di conoscersi.
Non bisognerebbe aver paura di mostrare le proprie vulnerabilità a coloro che amiamo, di ammettere di non stare bene, perché parlandone, inaspettatamente, colui che ti è seduto accanto,
guardandoti negli occhi, potrebbe dirti:” Sai, anche io oggi mi sento esattamente come te”, oppure, se è un vero amico, invitarti fuori a prendere un caffè.
Francesca Contardo, IV F.
Crediti per la foto: Manuela Altieri.
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alice (giovedì, 26 settembre 2019 19:56)
❤️❤️