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"Brian Jones, l'artista maledetto" di Giulia Cavallaro III D

Il 3 luglio 1969 per molti è solo una data, ma per altri è un giorno di lutto, di commemorazione. Il giorno in cui il Diavolo, stanco di suonare il blues nel Delta del Mississippi, ha deciso di spostarsi nella swingin’ London dei primi anni sessanta e lì ha trovato un nuovo membro per la sua band di dannati, il più geniale, inquieto, insopportabile componente dei Rolling Stones: Brian Jones.

 

Lewis Brian Hopkin Jones nasce a Cheltenham, Gloucestershire, il 28 febbraio 1942 da Lewis Blount e Louisa Beatrice Jones. I genitori, entrambi appassionati di musica, lo condizionarono enormemente, avviandolo agli studi musicali.

 

Nel 1957, dopo aver ascoltato Charlie Parker, Jones iniziò ad interessarsi così tanto di musica Jazz che pregò i suoi genitori di comprargli un sassofono.

 

Inizialmente, suonava senza sosta, fino a che non sviluppava un senso di noia per lo strumento che lo spingeva a trovarne uno nuovo da suonare.

 

Frequentando le scuole locali Brian si rivelò uno studente eccezionale, tuttavia, trovò la scuola troppo rigida e formale, e rifiutò di uniformarsi ad essa una volta raggiunta l'adolescenza. Dick Hattrell, un suo amico d'infanzia lo descrisse come «un ribelle senza un motivo particolare, ma quando si presentavano gli esami risultava sempre brillante»

 

Tutto questo, arrivò ad un epilogo quando,nella primavera del 1959, Jones mise incinta la sua fidanzata, una studentessa di Cheltenham di quattro mesi più giovane di lui, che incoraggiò ad abortire. Dopo questa occasione la ragazza non volle avere più contatti col ragazzo, decidendo di avere il bambino e di darlo in adozione. A questo punto Brian decide di abbandonare la scuola in disgrazia e di lasciare la sua casa, viaggiando nel nord Europa vivendo da bohemien, suonando per le strade e alloggiando in posti di fortuna.

 

Nel 1962, dopo una serie di fortuiti eventi, fonda i “Rolling Stones” insieme a Mick Jagger, Keith Richards, Dick Taylor, Ian Stewart e Mick Avory.

 

Brian sembra aver trovato finalmente il suo posto, la sua pace, ma non durerà a lungo.

 

L’alcol, la droga e la fuga della sua attuale ragazza, Anita Pallenberg, con Keith Richards, lo fecero sprofondare in un vortice di depressione dal quale non uscirà più.

 

Inizia a chiudersi sempre di più in sé stesso, partecipando sempre meno alle sessioni di registrazione del gruppo dal momento che era «...letteralmente incapace di suonare; quando provava a suonare l'armonica, la sua bocca iniziava a sanguinare»

 

L'ultima apparizione ufficiale con gli Stones fu nel dicembre 1968 al The Rolling Stones Rock and Roll Circus, uno spettacolo metà-concerto metà-circo organizzato dalla band, dopo la quale Brian decise di ritirarsi Cotchford Farm con l’intenzione, non solo di ritrovare sé stesso e la sua musica, ma anche di dare vita ad una nuova band.

 

Tuttavia, nulla andò come da lui sperato.

 

Intorno alla mezzanotte del 3 luglio 1969, Brian Jones venne trovato immobile sul fondo della sua piscina nella sua casa a Hartfield, Sussex, Inghilterra.

 

Inizialmente, la sua morte venne archiviata come incidente, ma nei primi anni del 2000 Anna Wohlin, fidanzata del musicista all’epoca dei fatti, ha dichiarato che non si è trattato di un semplice affogamento, ma di un vero e proprio omicidio.

 

Da quel momento in poi, la morte di Brian Jones è diventata uno dei misteri più grandi della storia del rock.

 

C’è chi dice che ad ucciderlo sia stato un costruttore e chi invece afferma sia stato lo stesso Mick Jagger che lo avrebbe offerto in sacrificio a Satana, invidioso o forse troppo desideroso di fama eterna.

 

Le supposizioni, le teorie sono tante, ma una cosa è certa: uno dei più grandi polistrumentista di tutto i tempi è morto a 27 anni e nella sua patente c’è scritta quella J dannata, che nel giro di pochi anni ha portato via con sé alcuni dei migliori musicisti di sempre.

Giulia Cavallaro, III D

 

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